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Contrada di San Lorenzo

Colori: bianco e rosso

1948 - Scudo: "di giallo a tre bande doppiomerlate d'azzurro"

1961 - Scudo: "d'oro a tre bande controdoppiomerlate d'azzurro"

Nome del rione: Porta Monalda

Vittorie della Giostra: 17 (di cui 1 ex equo) (anni: 1938 - 1939 - 1949 - 1951 - 1952 - 1953 - 1960 - 1988 - 1993 - 1993str - 1994 - 1995 ex equo - 2000not - 2012 - 2012str - 2013str - 2016luglio)

Vittorie premio corteggio: 13
Vittorie premio sbandieratori: 7
Vittorie premio tanburini: 6

..."Consiste questa terra la maggior parte in una strada lunga competentemente larga, parteseliciata e parte mattonata, che principia alla porta Monalda"...
 
PORTA MONALDA (O PORTA NALDA) il nome deriva con ogni probabilità dalla sovrastante rocca dei Monaldeschi; è situata alla estremità occidentale della “Ruga di mezzo”, in direzione di Siena. Durante il periodo della soggezione a Siena, era la porta principale del paese. Nella parte interna della porta si trova un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino contornata da due santi, di cui uno è san Lorenzo. Ai lati di tale affresco c’è lo stemma della famiglia Guelfi ed una data: 1666. Agli inizi del 1200 subito dopo l’ingresso di porta Monalda, venne situata la nuova pieve di San Lorenzo, presentandosi, ancora oggi, con una visione di spigolo sulla piazza.

NOTIZIE SU SAN LORENZO
Un documento del 354 riferisce della sepoltura al 10 di agosto nel Campo Verano di Roma del martire cristiano Lorenzo, martirizzato nel 258 sotto Valeriano. Era diacono della chiesa di Roma; incaricato di fiducia del pontefice per l’assistenza ai poveri della comunità. I carnefici lo torturarono a lungo perché speravano che Lorenzo consegnasse loro i tesori della chiesa che pensavano nelle sue mani.. Fu bruciato vivo a fuoco lento. La pietà e la fantasia intrecciarono molte leggende sul suo martirio e l’arte le assecondò nel tempo (vedi le due tele in San Lorenzo davanti alla Cappella della Madonna).

La festa di san Lorenzo era di precetto fino ai primi del secolo XIX.

San Lorenzo è stato il patrono principale del Comune di Sarteano fino al 1935.

COLLEGIATA DI SAN LORENZO
Tra il IV e il V secolo, anche i primi cristiani sarteanesi ebbero la loro chiesa battesimale, o pieve, dedicata a san Lorenzo, la quale forse occupò il posto dell’antichissimo “Pagus” etrusco-romano, dove fino ad allora erano stati adorati gli dei pagani. Il titolo di “pieve”, che fino al secolo XVIII spettava alla chiesa di San Lorenzo è indice di grande antichità perché le pievi furono le prime chiese con il battistero erette nel territorio della diocesi quando la fede cristiana si estese dalla città alle campagne.

È noto che la prima chiesa cristiana di Sarteano si trovava nel secondo altipiano sopra l’Astrone, lungo l’antica via etrusco-romana (via Cupa) che univa il “Pagus Serthorianus” con la città di Chiusi; questa località posta tra la predetta via Cupa e l’attuale cartiera portò fino al sec. scorso il nome di “Pieve Vecchia” e nel secolo XVIII i ruderi dell’antica chiesa erano ancora visibili in un campo di proprietà della parrocchia di San Lorenzo. Ma in che periodo la prima chiesa di San Lorenzo venne sostituita da quella eretta dentro le mura del castello?  

Probabilmente intorno al 1200 quando la primitiva chiesa era già chiamata “Pieve Vecchia”; questo sta ad indicare che la "Pieve Nuova" era già stata eretta.

Probabilmente tra il 1100 e il 1200 i sarteanesi erano scesi a Chiusi per prendere il materiale per costruire la nuova pieve quando cioè questa città cominciava ad andare in rovina perché abbandonata dagli abitanti schiacciati dalla malaria che si sprigionava dalla sottostante impaludata Val Di Chiana.

All'inizio della seconda metà del secolo XVI, la chiesa aveva subito certamente gravi danni durante la guerra di Siena, per cui fu ordinato di eseguire certi lavori di restauro. Ma dal momento che gli abitanti di Sarteano desideravano rendere la loro chiesa più ampia e più bella pensarono così di demolire la vecchia costruzione; la Cappella Piccolomini divenne l’attuale coro e le famiglie Cospi e Cossa costruirono a loro spese le due cappelle laterali. Nel 1576, come risulta dall'iscrizione del timpano della facciata “O P A MDLXXVI” i lavori erano finiti grazie anche all'interessamento di papa Pio III. Nel 1644-1645 la chiesa fu imbiancata e restaurata in varie parti. Il 25 maggio 1756 la pieve di San Lorenzo, con bolla di papa Benedetto XIV fu eretta in “Insigne Collegiata” con il titolo dei “Santi Lorenzo e Apollinare”. Questo onore, concesso alla loro antica pieve, invogliò i sarteanesi a darle anche un nuovo e più splendido aspetto, ma ciò non poté avvenire che alcuni anni più tardi quando nuove leggi di riforma in campo ecclesiastico furono emanate. Nel 1787 ci fu l’inaugurazione della nuova insigne collegiata, con pianta a croce latina con l’aggiunta posteriore della cappella del Santissimo Sacramento e della cappella votiva della Madonna Del Buon Consiglio. Questo restauro e in parte ricostruzione rese dunque la chiesa così come oggi la vediamo. Dal 1787 in poi non ha avuto più sostanziali variazioni; soltanto nel 1943 ci fu un intervento che permise la riapertura del grande finestrone cinquecentesco del coro, il rifacimento del nuovo altare, la pavimentazione di marmo.
All'interno della collegiata è possibile ammirare:

- IL CORO LIGNEO del 1513, intarsiato, purtroppo deteriorato e verniciato
- La TOMBA dei Piccolomini-Tedeschini voluta da papa Pio III
- L’ ANNUNCIAZIONE in tavola di Girolamo Del Pacchia, pittore senese (1477-1535). Opera pregevole, purtroppo rovinata nella parte inferiore della figura di Maria
- LA NATIVITÀ’ della Madonna, della scuola di Guido Reni
- IL TABERNACOLO (delicato ciborio in marmo) dello scultore senese Lorenzo di Mariano detto “Il Marrina”. Tale ciborio fu donato alla chiesa di San Lorenzo nel 1514 dal sarteanese Francesco Pilli, canonico del Duomo di Siena e procuratore di papa Pio III
- Nella collegiata inoltre possiamo ammirare la cromaticità dei colori delle vetrate recanti gli stemmi delle famiglie gentilizie vissute a Sarteano tra le quali possiamo ricordare i Piccolomini, i Fraticelli e i Cennini. In parrocchia di San Lorenzo esistevano alcune chiese ed oratori come affermavano i vescovi Bagnesi e Mangoni a seguito di loro visite pastorali:
- oratorio di San Bonaventura (nei pressi del Suffragio)
- chiesa del Corpus Domini, aggregata a San Lorenzo nel 1579; si trovava forse verso il Fortino
- chiesa di San Michele Arcangelo (che prende il nome dalla stessa compagnia). Tra i suoi beni c’era una casa attaccata alla chiesa con tre uscite: una nella stessa chiesa, una nella strada maestra e una nella strada che porta al Fortino. In questa chiesa si teneva l’Ecce Homo che ora è conservato nella collegiata di San Lorenzo. Molto probabilmente in via Sant'Angelo, 65, si trovava una chiesa; si può infatti notare ora un portale in travertino che ha l’aspetto di un ingresso di una chiesa.

Associazione Giostra del Saracino di Sarteano - Via Ricasoli, 43 - 53047 Sarteano (SI)
P.IVA 00818240525 - Documentazione Legge 124/2017

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